di Riccardo Masini /

Riflessione scaturita aprendo lo scatolone di Freezing Inferno, wargame leggero sulla Guerra di Finlandia (tranquilli, sarà WLOGgato). Guardate le foto dei componenti e della scatola.
Prima impressione: Che cosa bellissima! Finalmente un wargame con gli scomparti interni nella scatola! Proprio come quegli eurogame meravigliosi (e che un po’ li invidio per queste cose, ma non ho il coraggio di dirlo, altrimenti gli altri wargamer chissà cosa pensano…)! Che presentazione e che grafica bellissime! Tutti i wargame dovrebbero essere così!
Seconda impressione: No, scusa, ci sono solo delle pedine? Pedine con otto tipi diversi di unità. Più marker assortiti. E io che devo fare, buttarli tutti dentro la stessa scatolina e poi pescarli alla bisogna? Oppure fare tipo venti bustine e sottobustine diverse? Ma usiamo un caro vecchio counter tray… e però tutto lo spazio dello scatolone? Un buon terzo viene sprecato… Ah, questa deriva dei wargame verso gli eurogame coi componenti belli, ma inutili… non ci sono più gli hex and counter di una volta… dove finiremo mai, signora mia…
OK, calma. Fai un bel respiro e vai a rivederti il Kickstarter e scopri che chi voleva poteva acquistare anche i file STL per stamparsi da solo in 3D le miniature sostitutive delle pedine. Solo che a) questa cosa della stampa in 3D per me è bella ma ancora un po’ un mistero, b) le miniature suddette sono simpatiche ma quasi inutili visto che non riportano i valori delle unità, e di conseguenza… c) lo spazio in più dello scatolone coi suoi megascomparti ha senso solo se prendi (rectius: ti costruisci) anche le miniature.
In tutto ciò, il gioco… leggero? Sì, ok, le unità non sono identificate, sono tutte uguali e viaggiano in pilette che indicano i loro punti forza un po’ tipo i cubetti di Commands and Colors (per la gioia dei “veri grognards”, qui ci sono pile alte 4-5 counter che si muovono su di una mappa esagonata: dormite sonni tranquilli, già solo per questo è un vero wargame!)… però sapete che questa è tipo l’unica cosa “leggera” che gli ho trovato? Poi abbiamo setup alla cieca, combattimenti a rapporti di forza, CRT con 7-8 esiti differenziati (con ritirate condizionali, immobilizzazione per il turno successivo, perdite graduate….), ZOC e controZOC, catene di rifornimento, unità comando, combattimenti diversificati terra-aria, movimenti di reazione della copertura aerea… e poi regole opzionali con meteo, eventi, diplomazia, tattiche specifiche, mappa double face con grafica “fumettosa” da un lato e “wargamey” dall’altro, bot solitario con 16 setup differenti… leggero? Sì, ma non troppo.
E ad avercene dei wargame leggeri (o peggio… “introduttivi”… *sigh*) come questo. E pace per lo scatolone, magari se avesse delle miniature più utili o anche dei bei gettoni o dei dischi di legno con le raffigurazioni delle truppe appiccicate sopra al posto delle miniature, ancora meglio.
A questo punto, io trarrei due conclusioni:
1) Siamo in un momento di transizione per la componentistica dei wargame: si sta cercando di superare, o meglio far evolvere i vecchi stilemi non perché fa moda e fa vendere (un po’ anche sì, ma non è un peccato mortale…), bensì anche e soprattutto perché la prima impressione è importante in un gioco, come la colonna sonora o la fotografia, e se magari riusciamo a superare l’impressione che hanno tutti del gioco storico (nello specifico del wargame, ma non solo) come qualcosa di mortalmente noioso, terribilmente complicato e semplicemente BRUTTO non è che ci perdiamo qualcosa, eh…
2) Non è che ora che è uscito Freezing Inferno non usciranno mai più moduli di ASL, titoli della OCS o giochi di Simonitch: anzi, con roba come Freezing Inferno l’hobby cresce, le case produttrici accumulano il margine di guadagno che gli permette di realizzare anche titoli più specialistici, noi appassionati abbiamo più scelta, tutti siamo più felici e più contenti. Perché? Perché questo non è un hobby alternativo (o gioco a tennis o gioco a padel), bensì accrescitivo (un giorno faccio Freezing Inferno, il giorno dopo mi studio il nuovo SCS Ardennes II, il giorno dopo ancora gioco a Watergate o The Making of the President, il giorno ancora ancora dopo mi sparo un bello scenarione della GBoH… e non ho ancora parlato di giochi di ruolo e miniature ad ambientazione storica…).
Bene. E adesso… come accidenti funziona una stampante 3D?
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