di Riccardo Masini /

Non siamo (i) soli
Sono in ferie per qualche giorno, quindi stavolta sono un po’ pigro e prendo a prestito le parole di altri, comparse su di un gruppo di appassionati di Guerre Stellari.
Si riferiscono alla serie Andor, per chi non la conoscesse una miniserie in più puntate sui primissimi anni della Ribellione di estrema qualità narrativa e maturità nei temi, solo radicalmente diversa rispetto a buona parte di tutto il resto della produzione Star Wars (peraltro, molto apprezzata da George Lucas stesso…). Ma basta cambiargli qualche parola qui e là e vedrete che si adatta perfettamente anche a descrivere certe critiche ludiche che mi è capitato di ascoltare in questi ultimi tempi.
Sui giochi storici di ogni genere, come su tutte le altre tipologie di giochi. E mi viene da pensare che in alcuni casi il problema non sia la qualità del prodotto culturale, bensì il modo con cui tale prodotto viene percepito e considerato.
Buona lettura… e che la Forza sia con voi.
(EDIT IMPORTANTE: Grazie ad Annie Scissorhands del Club della Tovaglia e membro del nostro Coordinamento, abbiamo ritrovato il link al post originale dell’utente “Rani”: il link lo trovate nel gruppo Facebook LudoStoria)
“Ieri ho incassato una bella slappa emotiva leggendo alcuni commenti distruttivi nei confronti della serie TV ANDOR, per cui, invece che rispondere a quegli stessi commenti con cazzate impulsive, egoistiche e stupide ho continuato a riflettere su questi pensieri… Si, “continuato” perché non finisco mai di pormi domande su questo tipo di differenze.
Molti di quei commenti parlano di noia, di inutilità o di pessima scrittura, tutte robe che nella mia bolla sembrano descrivere ben altro, ma perché? Cosa vedono alcuni a differenza di altri?
Io ho guardato tutta la serie senza fiatare, con un emozione indescrivibile, gli occhi lucidi per la soddisfazione e con la consapevolezza di assistere ad una qualità fuori misura per il brand Star Wars (RIPETO: PER IL BRAND STAR WARS).
Nonostante tutto, quella noia la riesco a leggere ma non la provo perché ciò che voglio da Star Wars è scoprirne tutte le sfaccettature possibili e Andor riesce molto bene anche in questo.
Cast importante e incredibilmente in parte, nessuno escluso. Un livello di scrittura e analisi molto profonda di ciò che Star Wars ci ha mostrato fino ad ora… Anzi, sicuramente il punto di vista più singolare di tutto il world building di Lucas prima e di Lucasfilm ora, senza alcun dubbio.
Un coraggio importante che vuole replicare l’effetto Rogue One, l’anomalia in casa Star Wars che però, forte di un ritmo serrato cinematografico, è riuscito a guadagnarsi il titolo di “cult” convincendo anche molti di quei delusi da Andor. E per finire, una cura del dettaglio maniacale, soprattutto per quello che riguarda la recitazione, i dialoghi, i costumi, le scenografie e la gestione delle emozioni che vengono raccontate senza filtri e non badando a ciò che Star Wars è sempre stato, una saga epica ma se vogliamo scanzonata e creata per intrattenere costantemente senza mai fermarsi, vedi il televisivo The Mandalorian.
Dopo noia leggo “pessima scrittura” e qui cominciano a saltare fuori gli scheletri dall’armadio di chi scrive quel tipo di commenti.
Però attenzione, non posso sapere se quel commento arriva da un appassionato esperto di intrattenimento generale TV, e se paragonato a Breaking Bad (per dirne uno) posso anche capirlo, ma se arriva da un fan di Star Wars allora no, non è accettabile in modo assoluto. Non esiste prodotto TV targato Star Wars che sia scritto meglio di Andor. Prendiamo The Mandalorian, ecco, in senso di scrittura è fin troppo spesso un disastro ma è scanzonato, veloce e family oriented, per cui siamo contenti così. Se non vi piace Andor non significa che sia scritto male, fatevene una ragione, ecco.
Per finire “l’ inutilità”, e qui potrei tranquillamente bypassare questa assurdità egocentrica ma voglio spendere qualche parola.
Se scrivete che “Andor è una serie inutile” commettete una quantità indescrivibile di errori che non hanno nulla a che vedere con la qualità del prodotto ma che dimostrano il vostro incredibile egocentrismo che, a sua volta, è si decisamente inutile.
Andor racconta finalmente la vera genesi di ciò che è parte della ribellione e lo fa con un cuore e una coerenza che non avevamo ancora visto in questa saga. Lo fa con una serietà e una crudeltà narrativa capace finalmente di mostrarci un Impero realmente terrificante e spaventoso. Ci mostra la dedizione e il sacrificio di questi personaggi dando ulteriore spessore a Rogue One, Rebels, Solo, Mando, Ahsoka, a tutta la trilogia classica e a tutti i prodotti in cui è presente l’Impero Galattico o ciò che ne rimane.
A volte sembra realmente che certi commenti vengano scritti come sfogo di un ego ferito e incapace di capire o comprendere un prodotto intrattenente. Non è così e non deve essere così, non ha senso.
È lecito che un prodotto non sia di nostro gradimento, è sacrosanto, ma credo si debba tenere in considerazione anche la possibilità di non essere in grado di capire quello stesso prodotto. Vogliamo parlarne? Positivamente o negativamente? Facciamolo ma con il massimo rispetto dell’opinione altrui e proviamo a metterci in discussione.
Partiamo dall’intrattenimento che è più facile poi andiamo avanti.
Magari riusciamo a pulire sti social da sta continua spocchia egomaniacale che non porta mai a nulla.”
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