di Massimiliano Malerba /

Nel 255 a. C. fu combattuta, nella piana del fiume Bagradas vicino Tunisi, una battaglia tra Romani (guidati da Marco Attilio Regolo) e Cartaginesi, condotti dal generale mercenario Santippo. 16000 Romani contro altrettanti Cartaginesi. I Romani persero la battaglia e anche le vite di circa 13000 uomini.
La battaglia, che viene consigliata come “scenario di apprendimento” (si consiglia di iniziare tuttavia con lo scenario di training incluso nel playbook) per SPQR, è riprodotta molto fedelmente nel gioco. Lo scontro rappresenta una dichiarazione di velleità e slancio quasi suicida di Regolo, che dopo i primi successi in Africa, riteneva di poter chiudere la partita con Cartagine una volta per sempre. Si sbagliava: i Cartaginesi, abbastanza preoccupati in verità, avevano chiamato a condurre l’esercito il generale spartano Santippo, che ben conosceva i tecnicismi ereditati dall’approccio “combinato” che fu di Alessandro e poi del suo emulo Pirro. Come si nota nello schieramento, Santippo contrappone ai Romani uno schieramento composto da tre pilastri: Falange e mercenari al centro, cavalleria cartaginese alle ali, elefanti in prima linea. I Romani si presentano con il più classico degli schieramenti a quincunx sulle quattro linee (Velites, Hastati, Principes, Triarii), molto profondo quanto (vedremo) inefficace.
Turno 1: I Veliti fanno il loro lavoro, avanzando e utilizzando tattiche di schermaglia contro i pachidermi, che caricano. L’azione è efficace, ma non riesce a creare un vero buco nelle linee degli elefanti, che mettono in rotta molte unità romane. Gli Hastati che avanzano cercano come possono di favorire la ritirata dei Veliti in rotta e, al contempo, dare man forte sul fronte ma sono respinti dagli elefanti, che impazziti e imbizzarriti danneggiano anche molte unità cartaginesi. Sul fianco, la cavalleria avanza e ha facilmente ragione delle scarse file equestri romane (solo 500 unità), mettendole in rotta e distruggendole.
Turno 2: La battaglia infuria in prima linea dove molti elefanti, in preda al furore, vengono uccisi dai loro conducenti. Hastati e Principes hanno qualche modesto successo. La cavalleria cartaginese, libera da minacce, ruota a tenaglia e fa strage di molte unità di fanteria romana che vengono completamente annichilite. Avanza anche la fanteria leggera numida a sinistra e quella iberica a destra, a supportare le operazioni della cavalleria. Molte unità in rotta vengono spazzate via.
Turno 3: Res ad triarios rediit. Santippo ordina una mobilitazione generale delle falangi che irrompono al centro, avventandosi sulle linee degli Hastati e dei Principi. Le unità romane resistono, ma nelle fasi di ordine successive (Santippo ottiene ben 2 momentum) cedono. Le falangi, ruotando a pivot, dilagano al centro e verso i lati, sconquassando le file romane.
La cavalleria cartaginese insegue e distrugge le unità in rotta e attacca da dietro i romani impegnati contro le falangi. E’ un massacro.
La battaglia dimostra, con un meccanismo perfetto, uno scontro non già di sistemi militari, ma di vere e proprie concezioni di vivere e operare l’arte della guerra antica.
Da una parte i Romani, con la loro “Fides”, il loro approccio frontale, sfacciato e sicuro di sè, forti al centro quando molli sulle ali (“I Romani non hanno mai davvero capito come usare la cavalleria”…). Dall’altra i Cartaginesi, eredi del sistema combined arms di Alessandro, poi sapientemente incarnato dal genio di Pirro, fondantesi sulla falange protetta da fanterie leggere e medie, sulle potenti ali di cavalleria leggera e pesante, sull’urto dei pachidermi che almeno nei primi tempi furono efficaci.
In foto si mostra il mio sistema a “dadini da 5mm” per ovviare a una delle critiche più spesso mosse a SPQR, la proliferazione di marker che ingolfano e nascondono i bei counter di McGowan. Io uso: 1) dadini rossi per i cohesion hits 2) dadini verdi per le unità che hanno mosso 3) dadini blu per le munizioni (missile no = 1 e missile low = 2) e 4) dadini bianchi per le unità in rotta. Dopo le fasi concitate di shock, in cui i CH cambiano molto rapidamente, si può “salvare” la partita con una foto oppure sostituendo i dadini con i marker cartacei sotto le unità per avere vista pulita. Con un po’ di attenzione, si può giocare l’intera battaglia con i dadini.

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