di Luca Fiorentini /

Un altro gioco che mi sta aiutando a fare diversi approfondimenti accademici inerenti i conflitti più recenti è un titolo estremamente poco conosciuto ma che raccomando.
Trattasi di Biafra! (dal nome dello stato secessionista in relazione al nome del famoso e più importante acquifero situato nella regione).
Questo titolo è un gioco politico militare del conflitto in Nigeria che è rappresentato da una guerra civile che ha preso piede nel 1966 a pochi anni dall’indipendenza dalla Gran Bretagna.
La data del 1966 coincide con il primo colpo di stato militare, fallito, ma certamente può essere considerato il primo atto di una successiva guerra civile che si è sviluppata a partire dal 1967.
Nel luglio 1967 le truppe federali entrano da nord nella regione del Biafra, cominciando a determinare l’accerchiamento che avrebbe poi cambiato le modalità di ingaggio costringendo i combattenti secessionisti ad attacchi di logoramento a sorpresa in stile guerriglia.
Semplice ma non banale e decisamente accurato nelle sue dinamiche. Trattasi di un gioco in omaggio nel volume annuale del 2007 della rivista Against the Odds (con il quale è distribuito il gioco Look Away).
Il gioco è fortemente sbilanciato a favore del governo federale guidato da Gowon e l’asimmetria cresce nel tempo a sottolineare gli aiuti ricevuti da alcuni paesi stranieri tra cui il Regno Unito e l’Unione Sovietica anche se in modo diverso (armi leggere e small arms in genere per i primi, aerei ed artiglieria per i secondi).
Nonostante l’asimmetria la fazione separatista Ibo ha modo di compiere una serie di sortite (tra cui, la più importante, quella verso ovest del generale Ojukwu verso Lagos), inclusive di attacchi mirati tipici della guerriglia.
Il gioco riesce a rendere molto bene la dimensione internazionale del conflitto (inclusi gli aiuti di Tanzania, Gabon, Costa d’Avorio e Zambia e successivamente Francia al riconosciuto Biafra), l’importanza dei campi volo (impiegati anche per gli aiuti umanitari, tra i quali il famoso campo di Uli, sostanzialmente operativo fino alla fine del conflitto) e delle azioni di incursioni verso truppe ben organizzate ma più lente (ancorchè subito in grado di confinare gli Ibo in un’area disponendo un blocco anche lungo la costa), così come enfatizza le condizioni climatiche severe (tra cui i periodi di grandi piogge).
Assolutamente da provare e, con un paio di house rules, il titolo iniziale può essere reso maggiormente realistico, ad esempio per enfatizzare come le incursioni rapide aeree (Carl Gustav von Rosen con i suoi Minicons MF1-9B) hanno consentito in diverse occasioni di bloccare l’avanzata dell’esercito federale tagliando per periodi consistenti i pur ingenti rifornimenti pesanti e bloccando a terra aerei molto più moderni e meglio armati.

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