di Riccardo Masini /
Ma sì, ma basta con tutti questi legni e legnetti, carte e cartine… e giochiamolo finalmente un bel wargame come si deve, quindi con esagoni, tabelle e segnalini! 
Però giochiamone uno di quelli “veri”, di quelli che piacciono a me: Napoleon at War, annata 1974 (50 anni portati splendidamente), quattro scenari con le care vecchie regole fondamentali del wargame e una spruzzata di regole speciali per ogni scenario. E siccome siamo moderni, lo facciamo con Tabletop Simulator dove si trova tutto o quasi il catalogo dell’amatissima SPI!
Vabbeh, scherzi a parte, qui si va giù di Marengo, che da brava battaglia casinara è uno spettacolo da giocare tra avanzate improvvise, contrattacchi da tutte le parti, imprecazioni vari perché dovunque ti giri ti ritrovi un fiume o un torrentello maledetto, rinforzi che porti giù a pedate e altre simpatiche amenità.
Lo so, Andrea Angiolino, hai ragione con quel tuo vecchio post: anche a me quell’altopiano sopra Marengo fa molto strano. Ed è vero, Enrico Acerbi, che il sistema ha le sue magagnette soprattutto nella gestione dell’uscita “stitica” degli Austriaci da Alessandria… Sto però provando le house rules del “sempre sul pezzo” Kim Meints: un turno di movimento gratis solo per gli Austriaci (ma non entrano in ZOC) e per i primi DUE turni gli Austriaci combattono al doppio e i Francesi muovono alla metà. Rimane la “regola Desaix” dei Francesi che possono scegliere tre turni nella seconda metà della giornata in cui combattere al doppio.
L’effetto finale è che gli Austriaci davvero dilagano rallentati più da fiumi e canali che dal nemico, mentre la linea difensiva francese si forma in tutta fretta intorno a Marengo, sopra Pietrabuona e a Castelceriolo (non “Castel Cerillo”…) ai piedi dell’altopiano fantasma (che se uno vuole può pure ignorare o al massimo dire che aumenta della metà il difensore e non del doppio). Trovate tutto su BGG.
Molto interessante… come il fatto che la tecnologia ci sta dando una mano enorme non solo a conservare le vecchie glorie della SPI, ma a tenerle vive e vitali: il modulo TTS con le quattro mappe, tutti i manuali e perfino le candele ad illuminarle è formidabile!
Tra l’altro, ciao alla mia idea della linea difensiva attorno a Marengo, come faccio di solito con le regole originali: in due turni gli austriaci sono dilatati al centro e me l’hanno travolta. Il che ha molto senso dal punto di vista storico. All’inizio il Francese qui deve correre via da Marengo e difendere in profondità, sacrificando anche qualcosa, per evitare che l’Austriaco si riorganizzi troppo facilmente dopo l’attraversamento dei fiumi. Questo per coprire la formazione di un buon raggruppamento sulle alture e solo allora partire al contrattacco di slancio giù a riprendere Marengo nella seconda parte della giornata.
Lo rifarò senz’altro, seguendo questo nuovo approccio.
SPI never dies.








Da Enrico Acerbi:
OK alla profondità per attendere i rinforzi ma più allarghi il campo di battaglia più rischi … provare a resistere senza contrattaccare negli unici due punti di appoggio in mappa, costringendo i crucchi a dividersi in due (e poi buttando Desaix in mezzo) … provato due volte e ho perso comunque (la seconda però stava funzionando)
OK alla profondità per attendere i rinforzi ma più allarghi il campo di battaglia più rischi … provare a resistere senza contrattaccare negli unici due punti di appoggio in mappa, costringendo i crucchi a dividersi in due (e poi buttando Desaix in mezzo) … provato due volte e ho perso comunque (la seconda però stava funzionando)

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