di Riccardo Masini /
OK, sarà un post un po’ riflessivo.
Viene dalla domanda che ho fatto a quel geniaccio assoluto di Mark Herman, uno che ha praticamente definito cosa sia il gioco di simulazione negli ultimi venti o trent’anni.
La domanda era: sì, ma perché giochiamo a questa roba?
No, davvero, lasciamo stare risposte come “perché ci piace rivivere la Storia”… tutto vero, ma alla fine ci dice poco: se non ci piacesse la Storia non saremmo neanche qui in un gruppo che parla di gioco storico, no? Non è che uno segue il calcio se lo sport non gli piace.
Forse ognuno ha la sua risposta, e la mia è duplice. Da un lato, amo molto trovarmi di fronte a sfide e dilemmi analoghi a quelli dei personaggi storici di cui leggo così spesso, cercando la risposta alla classica domanda: “Cosa avrei fatto io al suo posto?”. Dall’altro, mi appassiona vedere il racconto che esce dado dopo dado, carta dopo carta, mossa dopo mossa e magari visualizzare le tante storie che si susseguono sul campo, come un film di cui sono al contempo regista, sceneggiatore e protagonista.
Avete notato una cosa? Non ho parlato di meccaniche. Perché, lo sapete, a me di questa roba importa relativamente, ossia solo in funzione di quanto queste siano efficaci nell’ottenere quei due obiettivi che mi sono posto e che mi appassionano tanto (quelli, non le meccaniche): la Storia e le storie.
Tutto il resto, le figure geometriche, le tabelle a righe e colonne, le letterine sui quadratini di carta, tutti elementi accessori e fungibili, che hanno veramente senso solo se portano a quei due obiettivi: la Storia e le storie. Insomma, per me non sono le meccaniche a determinare una simulazione, ma tutto il gioco nel suo complesso.
Tutto questi si collega anche con le ragioni più profonde dell’esistenza di questo gruppo.
Io le ragioni di LudoStoria le trovo nel nostro Manifesto così come in ogni nostro post, nella nostra comunicazione perennemente costruttiva, nella nostra volontà di aggregare persone appassionate di Storia attorno a un gioco di qualsiasi forma, nella cultura ludica che vogliamo diffondere assieme a tutte le altre sigle del settore che vogliono collaborare con noi come già abbiamo fatto in tante occasioni comuni a più soggetti del settore.
Tutta questa roba non l’abbiamo sbandierata ai quattro venti in mille dichiarazioni d’intenti: l’abbiamo fatta. La facciamo ogni giorno. La faremo sempre. Perché noi vogliamo giocare con la Storia, e basta.
Almeno, queste sono le ragioni di LudoStoria per me. Tuttavia, ognuno di noi ha le sue risposte, e se volete ne possiamo parlare insieme.
Perché il gioco storico? E perché LudoStoria?

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