di Annie Scissorhands /
QUESTO NON È UN GIOCO STORICO
Gioco della linea Micro Game (in Italia grazie a Pendragon Game Studio ) ideato da John du Bois.
Questo gioco è esclusivo per 2, per un tempo di gioco di 15 minuti e sta…in tasca! È Micro Game mica per niente!
E allora perché lo sto pubblicando qui?
Be’ perché io non parlo (quasi) mai di Storia e poi collego il gioco. Parlo prima del gioco e poi ne estrapolo la Storia. Come è successo per altri titoli, non prettamente “storici”, da me trattati qui.
AVIGNONE fa parte di questo filone. Un gioco che non vuole essere simulativo ma che forse lo è più di quanto immagina.
Dal punto di vista meccanico questo gioco è molto strategico, lo scopo di chi gioca è di cercare di portare TRE dei personaggi presenti sul tavolo dal proprio lato. All’inizio del gioco si decide chi prenderà le parti di Avignone e chi di Roma. Nel proprio turno si svolgono esattamente DUE delle seguenti azioni:
•PREGHIERA: Avvicinare un personaggio di una
zona
•CASTIGO: Allontanare un personaggio di una
zona
•SCOMUNICA: Mettere un personaggio nella pila degli scarti e pescare un nuovo personaggio da posizionare al suo posto
•SUPPLICA: Abilità unica di un personaggio in gioco
Attraverso queste azioni dovremo portane tre, come dicevo, dal nostro lato per avere la vittoria. Gioco tanto semplice quanto strategico, ve lo posso assicurare.
Si ma, dov’è la Storia?
È presto detto.
Il gioco, in poche righe di introduzione, ci catapulta nel 1378. E cosa è accaduto nel 1378? IL GRANDE SCISMA D’OCCIDENTE!
Dopo la morte di Gregorio XI l’elezione del successore fu alquanto complessa per i contrasti sorti nel Sacro Collegio cui si unirono le preoccupazioni dei Romani i quali temevano che un eventuale Papa francese provocasse nuovamente il trasferimento oltralpe della sede pontificia.I Romani chiedevano a gran voce un Papa Romano e, in una situazione di disordine e di incertezza, fu eletto l’arcivescovo di Bari, Bartolomeo Prignano, che prese il nome di Urbano VI e fu incoronato nella Pasqua del 1378. Contro il nuovo eletto, uomo dal difficile carattere e poco avvezzo al compromesso, si posero molto presto contro i tredici cardinali francesi, i quali lasciarono Roma per unirsi ad Anagni dove l’elezione papale fu dichiarata nulla. A Fondi ebbe poi luogo un nuovo conclave nel cui corso i porporati francesi elessero un altro Papa nella persona di Roberto di Ginevra, denominato Clemente VII il 20 settembre 1378.
Lo scisma fu profondo e irreparabile in quanto Papa e AntiPapa ebbero numero quasi pari di sostenitori e oppositori. Urbano VI contava sul supporto dell’ Italia centro-settentrionale, della Germania, Inghilterra, Fiandre, Polonia e Ungheria. Clemente VII invece ricevette l’ assenso del regno di Francia, Scozia, Castiglia, Aragona e Sicilia.
La scissione durò a lungo e provocò divisione fra i fedeli e contribuì ad aggravare il già profondo solco tra massa di fedeli e gerarchia ecclesiastica.
I due pontefici si scontrarono a Marino, presso Roma, nel 1378 e ad avere la meglio fu Urbano VI. L’ AntiPapa fu costretto a fuggire.
Questo scisma contribuì inoltre a dividere la cristianità europea.
Ora, siamo proprio sicuri che questo non sia un gioco storico?
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