di Stefy No Nam /

Forse non proprio storico al 100%, poiché durante il gioco avremo la possibilità di creare situazioni geopolitiche mai esistite. Tuttavia, l’accuratezza storica di ogni singola carta (più di 150), in cui i testi informativi paiono essere il focus principale, rendono questo gioco un’esperienza appagante anche dal punto di vista educativo, oltre che da quello ludico.
Inoltre adoro come le meccaniche, relativamente poche e lineari, vadano ad incastrarsi creando una vera e propria scacchiera in cui i giocatori, che interpretano i ruoli di grandi banchieri di epoca rinascimentale, avranno la possibilità di modificare l’Europa per ottenere il predominio economico.
Potremmo combinare matrimoni, sovvenzionare rivolte paesane, guerre religiose, trasformare monarchie in repubbliche e viceversa. Il tutto tenendo in considerazione le rotte commerciali, che ci daranno i fondamentali introiti.
Nota di plauso per l’estetica, che a parer mio riesce a centrare pienamente l’ambientazione (laddove altri pax sono più freddi).
In ogni caso, di Phil Eklund e figlio Matt adoro come riescano a trovare il giusto compromesso tra simulazione e astrazione. Qui forse hanno fatto quel passettino in più. Anche se si è naturalmente tendenti all’ astrazione, l’aspetto simulativo non ne esce per niente martoriato. Il tutto condensato in partite di massimo un’ora e mezza (in due. Devo provarlo in più giocatori per valutare).
PS: come ogni Eklund, il manuale è pieno di nozioni storiche che contestualizzano le meccaniche, segno che è stato fatto un enorme lavoro di “adattamento”.

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